Come mi avevo spiegato nel precedente articolo, il protocollo AIP è un protocollo alimentare che si sostanzia in una dieta terapeutica di eliminazione e reintroduzione di alcuni cibi, nata per le malattie autoimmuni e ideale pertanto per cercare di curare l‘Idrosadenite Suppurativa.
Protocollo AIP: alimenti non consentiti
Analizzeremo ora quali sono gli alimenti da evitare, cercando di comprendere, senza scendere troppo nei dettagli, il perché certe sostanze siano pericolose per il nostro organismo:
- Glutine: gruppo di proteine in grado di incidere fortemente sul leaky gut (sindrome dell’intestino permeabile) e aumentare l’infiammazione e il passaggio di sostanze nocive nel nostro sangue.
- Caseina: molecola avente enorme effetto infiammatorio capace anche di interagire coi recettori insulinici
- Ulteriori sostanze immunogene: Lectine, saponine, solanacee, le quali essendo antinutrienti o pro-infiammatorie, sono in grado di contribuire alla persistenza della cara acne inversa
Ma dove si trovano queste sostanze e quali sono quindi i cibi non concessi nel protocollo alimentare AIP?
Partiamo dai cibi vietati dalla dieta Paleo, quella diffusasi grazie a Robb Wolf:
- Cereali (tutti, compresi anche quelli integrali e biologici)
- Pseudo cereali (quinoa, amaranto, grano saraceno, semi di chia)
- Legumi (compresi soia, arachidi, tamarindo)
- Zuccheri (compresi quelli contenuti nelle bibite)
- Latticini (anche quelli privi di lattosio)
- Grassi idrogenati, margarina, olio di semi, olio di mais, olio di girasole, olio di riso, olio di colza, olio di cartamo.
Protocollo AIP: alimenti da reintrodurre successivamente
Tuttavia il protocollo AIP, nella fase di eliminazione, tende ad eliminare ulteriori possibili fonti di problematiche per il nostro organismo, nello specifico
- Uova
- Ghee
- Tutta la Frutta secca (mandorle, noci, nocciole, noci pecan, anacardi, pinoli, noci di Macadamia, noci del Brasile, pistacchi)
- Tutti i Semi oleosi (semi di zucca, semi di girasole, semi di sesamo, semi di papavero, semi di lino)
- Castagne e Farina di Castagne
- Solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate, bacche di goji, tabacco)
- Spezie (peperoncino, paprika, curry, anice, cumino, semi di coriandolo, semi di finocchio, noce moscata, semi di senape, fieno greco, garam masala)
- Spezie da usare con cautela e da eliminare inizialmente (anice stellato, cardamomo, carvi, pepe, pepe rosa, bacche di ginepro, vaniglia)
- Dolcificanti come stevia, xilitolo, eritritolo
- Caffè, caffè decaffeinato, cacao, cioccolato
- Bevande alcoliche (compreso il vino)
Essendo però una fase transitoria, dopo 1-2 mesi, è possibile reintrodurre, di questo parleremo in uno dei prossimi articoli, questi alimenti uno alla volta, testando la propria sensibilità e tollerabilità.
Protocollo AIP: alimenti consentiti
Bene, abbiamo eliminato il 90% di quanto conservato nella nostra dispensa, cosa possiamo dunque mangiare durante la fase di eliminazione del protocollo AIP?
- Verdure a foglia verde scuro, verdure della famiglia delle crucifere (cavolfiore, broccoli, cavoli).
- Vegetali ricchi in zolfo come aglio, cipolle, asparagi.
- Verdure colorate, radici (carote, rape, sedano rapa).
- Batata o patata americana, manioca, zucca.
- Frutta fresca (in particolare frutti di bosco, lime, limone) meglio se a basso indice glicemico
- Banana, platano.
- Avocado e cocco (buone fonti di grassi monoinsaturi).
- Pesce (pescato nel mediterraneo o nei mari freddi – evitando quelli di provenienza africana ed asiatica).
- Carne di animali grass fed o pollame ruspante (o bio).
- Frattaglie di animali grass fed.
- Brodo di ossa.
- Prosciutto crudo DOP.
- Proteine del collagene
- Olio extra vergine di oliva.
- Aceto di mela non pastorizzato.
- Sale integrale o rosa dell’himalaya.
- Rosmarino, timo, salvia, basilico, erbe aromatiche.
- Olio extra vergine di cocco, non raffinato.
- Burro di cocco.
- Latte di cocco full fat (con una percentuale di grasso intorno al 18%, unici ingredienti cocco al 60/80% e acqua)
- Cocco rapè.
Ingredienti accessori:
- Farina di cocco (assorbe molto i liquidi).
- Farina di carruba (non dei semi di carruba).
- Arrowroot (funziona come addensante e legante).
- Farina di cassava o tapioca (deriva da un tubero per cui buona fonte di carboidrati).
- Farina di chufa (naturalmente dolce, ricorda un po’ la mandorla e la nocciola).
- Miele locale, zucchero di cocco (di fiori di cocco), datteri come dolcificanti in dosi controllate.
- Gelatina grass fed
Prossimamente vi spiegherò come il protocollo AIP, tuttavia, non sia l’unico protocollo attuabile, ne esistono altri, un po’ meno rigidi, in grado di avere gli stessi benefici effetti,
Il mio personale consiglio è però quello di partire da questo protocollo e poi eventualmente affidarsi a regimi meno restrittivi.
Nei prossimi articoli, prima di trattare ancora di alimentazione, approfondirò il tema dell’ HS e del leaky gut, spiegando le correlazioni tra i due
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